Ford Mustang Boss 302. Il ritorno di una leggenda.
Più muscoli e grinta anche per sfide su pista.
L’abbiamo vista lanciata in avventure e inseguimenti mozzafiato e giocare un ruolo da co-protagonista in tanti film americani, da Bullit - dove a guidarla era Steve McQueen - a Io sono leggenda con Will Smith. Era la mitica Ford Mustang. Ora la sua sorella più muscolosa, la Boss 302, esce rinnovata nell’edizione 2012. Motore V8 di 5.0 litri e 440 cavalli, cambio manuale a 6 marce, assetto irrigidito, sospensioni regolabili a 5 livelli, cerchi da 19" e - tocco Made in Italy - freni Brembo e pneumatici Pirelli PZero.
Era il 1968 quando dallo stabilimento Ford uscì una versione estrema della Mustang, che unisse la potenza di una muscle car alla maneggevolezza di una vettura sportiva. Un anno più tardi, fu commercializzata come Mustang Boss 302: l’auto più prestante della casa americana. Da allora divenne una pietra miliare dell’industria automobilistica statunitense. Col suo fascino vintage, la nuova Boss 302 si rifà alle sue antenate che fecero furore a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, ma è molto di più che un nostalgico ritorno al passato. “E’ un’auto che ridefinisce le potenzialità Mustang”, ha detto Mark Fields, presidente Ford per le Americhe. La nuova Boss ha subito dei miglioramenti sostanziali in ogni aspetto: motore, freni, sospensioni, interni ed esterni sono stati curati nei minimi dettagli per ottimizzare peso, aerodinamica e prestazioni.
Già il suo aspetto esteriore promette performance grintose: frontale aggressivo, pannello nero o bianco sul tetto in pendant con la striscia laterale. All’interno abitacolo super-sportivo con volante Boss in Alcantara, pomello del cambio rotondo e sedili Recaro, come sulla GT500, in optional. Per celebrare il suo passato glorioso è stata prodotta anche una versione racing in edizione limitata: la Mustang Boss Laguna Seca, dal nome del circuito californiano dove nel 1970 il pilota Rufus Parnell “Parnelli” Jones vinse – proprio al volante di una Boss 302 - la stagione di apertura della Trans-Am. Ancora più estrema, con un telaio più rigido e un kit aerodinamico, è pronta a sfidare sul giro la sua rivale diretta: la BMW M3.
